HOMO LUDENS: GLI EFFETTI BENEFICI DEI VIDEOGIOCHI

Effetti dei videogiochi - videogames e psicologia

HOMO LUDENS: GLI EFFETTI BENEFICI DEI VIDEOGIOCHI

Giocare è l’occupazione che fa rivivere in adulti ed adolescenti il loro bambino interiore. Il gioco è un’attività sana, che genera energia, interazione e curiosità. Ma quando parliamo di videogiochi, tutto sembra cambiare. L’immagine del giocatore tipico di giochi al computer o alla consolle è socialmente deprecabile e si inquadra saldamente all’interno di una sottocultura giovanile. Ma i videogiochi hanno veramente solo effetti negativi?

Il popolo dei giocatori

Un recente studio sui giocatori online (Demographic Factors and Playing Variables in Online Computer Gaming di Griffiths, Davies e Chappell), ha permesso di identificare meglio la popolazione dei videgamer online. La ricerca fotografa una popolazione prettamente maschile (l’81% dei giocatori), con un’età media di 28 anni. Per molti intervistati, l’aspetto sociale è il fattore di motivazione più importante e solo una piccola minoranza eccede con il gioco (superando le 80 ore settimanali) o sacrifica attività importanti del quotidiano per giocare (il sonno, il tempo con la famiglia e/o partner, il lavoro o la scuola).

Un passatempo da adolescenti?

Numerose ricerche hanno dimostrato che alcuni tipi di videogiochi possono migliorare le capacità cognitive negli adulti, come la memoria, l’esecuzione di più azioni contemporaneamente ed i riflessi. In un articolo del 2013 pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori descrivono uno studio in cui i partecipanti, di età compresa tra i 60 e gli 85 anni, invitati a giocare ad un videogioco chiamato Neuroracer, progettato per i pazienti malati di Alzheimer, non solo erano più abili nel multitasking, ma, dopo il training, riuscivano a recuperare più efficacemente informazioni nella memoria a breve termine (nomi, date, orari e numeri di telefono).

In un altro studio, con adulti di età compresa tra i 60 e i 77 anni, i ricercatori hanno esaminato gli effetti sulle abilità cognitive e sulla plasticità neuronale del giocare a World of Warcraft (WOW), il gioco più popolare del mondo che richiede ai giocatori di elaborare le informazioni spaziali e di esercitare l’attenzione. Dopo un periodo di due settimane, i risultati hanno mostrato un significativo miglioramento delle capacità spaziali e della messa a fuoco cognitiva.

Troppo sedentari?

Uno studio condotto da un team di ricercatori della USC School of Cinematic Arts, la Keck School of Medicine della USC, la USC School of Social Work e dell’Università di Buffalo, ha analizzato gli effetti dei videogiochi sulla vita dei partecipanti, dimostrando che giocare, soprattutto ai social games (giochi online che richiedono una interazione sociale tra i giocatori), stimola lo svolgimento di attività fisica e favorisce un maggior benessere.

In particolare, è emerso che chi utilizza i videogames sociali svolge in generale maggiore esercizio fisico nel tempo libero, con una conseguente diminuzione dell’indice di massa corporea.

Gioco o terapia?

Un’interessante studio della Konkuk University ha dimostrato che giocare online può avere effetti benefici, come la regolazione dell’umore, la riduzione del senso di solitudine e la diminuzione dei pensieri aggressivi. I ricercatori sono partiti dal presupposto che lo scegliere un determinato gioco abbia un vero e proprio obiettivo terapeutico, facendo riferimento alla teoria della gestione dell’umore ed alla teoria della gratificazione, secondo le quali le persone tendono a cercare inconsciamente emozioni positive e a scegliere contenuti mediatici con una valenza emotiva positiva. La scelta di giocare è guidata dal desiderio di regolare uno stato emotivo indesiderabile ed il gioco rappresenta un mezzo per alzare i livelli dell’umore. In questo modo si realizza un tentativo di auto-terapia, che non sostituisce l’intervento di un esperto, ma aiuta a sentirsi meglio.

Quando è lecito preoccuparsi

I videogiochi possono anche avere effetti devastanti, portando ad una vera e propria dipendenza (videomania o videodipendenza). Come per le tossicodipendenze, si possono osservare fenomeni di astinenza (irrequietezza e comportamenti compulsivi, malumore, incapacità di concentrazione, ansia e tremori) ed assuefazione, con il conseguente aumento delle ore passate davanti alla consolle.

La presenza di almeno tre di questi comportamenti rileva la presenza di una situazione patologica:

– Tendenza ad isolarsi e ad uscire poco di casa per giocare

– Abbandono di hobby e sport

– Perdita di ore di sonno e tendenza a giocare fino a tarda notte

– Abbassamento del rendimento scolastico e lavorativo

– Mancanza di concentrazione quando non si gioca

– Trasandatezza nel proprio aspetto e nel vestire

I videogiochi, sempre più all’avanguardia, interattivi e sociali, aprono nuovi scenari e possibilità per adolescenti, adulti ed anziani. Se utilizzati con misura possono aumentare il senso di auto-efficacia, le abilità cognitive e la sensazione di essere parte di un gruppo.