INFELICEMENTE SOCIAL(I)

adolescenti e social - psicologa Silvia Bassanini Como

INFELICEMENTE SOCIAL(I)

Nel 2004 ad Harvard nasceva thefacebook, con l’obiettivo di ‘rendere il mondo più aperto e connesso’. Quattordici anni dopo, il social network più famoso del mondo è arrivato a due miliardi di utenti mensili attivi e ad una variegata famiglia di applicazioni e piattaforme. Gli utenti possono accedere, pubblicare e consultare gratuitamente i contenuti in cambio dei loro dati (preferenze, interessi, abitudini), che l’azienda rivende ai suoi inserzionisti. Questo modello richiede, per trarre profitto, che il consumatore sia sempre più connesso, attivo e sociale. Ma quali conseguenze può avere la socialità virtuale sul benessere individuale?

Come stanno le persone quando sono social

Negli ultimi anni numerose ricerche hanno tentato di comprendere gli effetti che una costante presenza sui social network può avere sugli utenti. Secondo gli studi della dottoressa Erin Vogel dell’Università della California di San Francisco, l’esposizione quotidiana può influire negativamente sull’autostima. Quando si scorre lo schermo con fotografie, video, commenti opportunamente studiati per essere ‘messi in vetrina’, si tende a fare un continuo confronto con la propria vita e, pur sapendo che ciò viene pubblicato è spesso costruito, filtrato e manipolato, questo paragone provoca un temporaneo abbassamento del tono dell’umore e dell’autostima.

Always on: ragazzi iperconnessi

Gli smartphone sono lo strumento principale per connettersi alla rete e vengono usati quotidianamente dal 97% dei 15-17enni e dal 51% dei bambini di 9-10 anni. Passare molto tempo davanti ad immagini accattivanti e a racconti delle vite degli altri, adeguatamente trattati attraverso un lavoro di restyling per suscitare interesse, influisce in modo ancora più rilevante sullo stato emotivo dei ragazzi. Per bambini ed adolescenti, doversi confrontare continuamente con modelli di coetanei artefatti, ha effetti significativi sulla gestione dell’immagine di sé. A lungo termine i ragazzi che passano più tempo sui social, tendono percepire un senso di maggiore inadeguatezza e, in alcuni casi, sintomi depressivi.

Oltre a disturbi legati alla distorsione della propria immagine, c’è poi il rischio dell’emulazione. I video e le immagini che mostrano condotte pericolose sono numerosissimi, così come le foto di bambini e adolescenti con pose estremamente sensuali e sessualizzate. La ricerca di like, cioè dell’approvazione del gruppo dei pari rischia di diventare sempre più esasperata, perché il gruppo a cui ci si propone non è più solo quello dei compagni di classe e degli amici, ma è di larga, larghissima scala.

Socialmente maleducati

Gli strumenti digitali mediano la comunicazione e la rendono meno reale, per questo ciò che le persone scrivono sui social è spesso molto diverso da ciò che direbbero di persona, e il web abbonda di commenti forti e violenti che, nella maggior parte delle relazioni sociali vis-a-vis, l’utente terrebbe per sé.

È facile immaginare quanto questa forma di disinibizione sia deleteria per bambini ed adolescenti. Il fenomeno del bullismo, quando entra nel mondo social, diventa ancora più devastante. Gli ultimi dati presentati da una recente ricerca sul cyberbullismo (EU Kids Online per MIUR e Parole O Stili” condotta dall’OssCom dell’Università Cattolica) sono allarmanti. Dal 2010 al 2017 la percentuale di ragazzi e ragazze che vivono esperienze negative navigando in rete è più che duplicata (dal 6% al 13%). Il 31% dei ragazzi lamenta di aver visto sui social messaggi di odio e commenti offensivi rivolti ad individui o gruppi di persone. Pur provando una serie di emozioni negative come tristezza, rabbia, disprezzo e vergogna, il 58% dei ragazzi non ha fatto nulla per difendere le vittime.

‘Pillole difensive’ contro gli effetti negativi dei social

Ecco alcune azioni che adulti e genitori possono mettere in campo per proteggersi e proteggere i loro figli:

– Diventare più consapevoli dei gesti automatici che portano a passare molto tempo scorrendo lo schermo sulle pagine social

Essere reali: non idealizzare la propria vita sui social, per non avere un effetto negativo sugli altri

Vigilare sui propri figli: controllare i contenuti che pubblicano e quelli dei loro amici

– Informarsi ed educare all’utilizzo dei social: fornire ai più giovani le informazioni relative a quali condotte social possono nuocere a sé e agli altri