ADOLESCENTI STRESSATI
L’adolescenza è un periodo della vita stimolante, ma tutt’altro che spensierato. La turbolenza deriva da una serie di movimenti interni ed esterni. Tra le richieste più pressanti rientrano l’adattamento ai grandissimi cambiamenti fisici, lo sviluppo di abilità sociali per riuscire a sentirsi parte del gruppo, il differenziarsi dalla famiglia di origine contestando lo status quo e ricercando nuovi modelli. Affrontare questi cambiamenti e questi compiti di sviluppo può diventare molto stressante, anche perché gli strumenti a disposizione per far fronte a queste situazioni complesse, per ragioni biologiche e psicologiche, sono molto diversi rispetto a quelli degli adulti.
GESTIRE LO STRESS
Lo stress è il modo in cui il nostro corpo e la nostra mente si adattano a dei fattori stressanti (stressors), con possibili alterazioni a livello endocrino, umorale, organico, biologico. Alcuni eventi ansiogeni possono creare uno stato psicofisico che aumenta le prestazioni e l’energia. Si tratta soprattutto di eventi singoli, che mettono alla prova per un periodo di tempo limitato (affrontare un esame, tenere una presentazione, fare una gara…). Quando, però, gli stressors sono molteplici e perdurano nel tempo, possono creare difficoltà e problemi di ordine fisico, psichico ed emotivo. Gli adolescenti sono più sensibili allo stress per una ragione puramente biologica. Infatti, la piena maturazione neurologica del cervello si compie tre i 20 e i 22 anni, con il completamento della mielinizzazione delle fibre di collegamento fra due emisferi cerebrali. Solo con il raggiungimento del pieno sviluppo psicologico e mentale si raggiunge la capacità di organizzare le emozioni e viverle in modo adeguato. Questo ‘deficit’, influisce sulla competenza dell’adolescente di valutare le situazioni e di gestire la propria emotività. In una fase della vita in cui aumentano le pulsioni e le emozioni ‘esplodono’, la capacità di fronteggiare le situazioni di stress può essere fortemente compromessa.
STRESS E TECNOLOGIA
La tecnologia viene vissuta dai giovani come un momento di svago, di relax. Pochi di loro sanno che l’uso compulsivo, soprattutto del cellulare, può aumentare i livelli di stress, causare disturbi del sonno, fino ad arrivare ad una sintomatologia di tipo depressivo (Mobile phone use and stress, sleep disturbances, and symptoms of depression among young adults. A prospective cohort study – Thomée S., Härenstam A., Hagberg M.). In particolare, il fattore che più influisce sullo stress è l’accessibilità: essere costantemente online è comodo, ma può rappresentare anche una pesante invasione del proprio spazio, in cui gli altri possono entrare in qualsiasi momento. Questa connessione continua, inoltre, genera una sorta di circolo vizioso che porta il ragazzo a guardare continuamente lo schermo del telefono per vedere se sono stati ricevuti messaggi o chiamate.
STRESSATI A SCUOLA
I dati Ocse raccolti in occasione del test Pisa 2015 (Programme for International Student Assessment), portano alla luce l’allarmante vissuto degli adolescenti italiani nei contesti scolastici. In particolare, i ragazzi di seconda superiore vengono presentati come più ansiosi dei loro coetanei europei, fortemente dipendenti dal giudizio e dalle attenzioni dei loro genitori, poco motivati allo studio e sempre più desiderosi di passare il proprio tempo in rete.
In Italia, gli adolescenti sono meno soddisfatti della loro vita scolastica di quanto non lo siano i loro coetanei del resto del mondo. I dati che riguardano l’ansia e la tensione legata allo studio sono molto più alti rispetto agli studenti di altri paesi europei. Tre ragazzi su quattro riportano alti livelli di stress prima di un compito in classe o di un’interrogazione, anche quando ritengono di essere abbastanza preparati. Inoltre, la paura di prendere un brutto voto è la prima causa di stress a scuola (nell’85 per cento dei casi per i ragazzini italiani, nel 66 per cento dei casi a livello Ocse).
COSA POSSONO FARE I GENITORI?
Il primo passo per aiutare un adolescente che vive un momento di stress è riconoscere i possibili segnali ed identificarli. Ecco alcuni suggerimenti dell’Associazione Psicologica Americana (APA) per riconoscere i segnali di stress:
NON SOTTOVALUTARE I CAMBIAMENTI NEL COMPORTAMENTO: Le modificazioni del comportamento sono una delle manifestazioni tipiche dello stress. I bambini e gli adolescenti faticano a riconoscere e a verbalizzare i vissuti stressanti: li agiscono. Alcune condotte tipiche sono l’irritabilità, scoppi d’ira o repentini mutamenti d’umore, modifiche del ritmo sonno/veglia o dell’alimentazione, manifestazione di preoccupazione eccessiva o lamentele incessanti per le attività di routine (la scuola, le attività extrascolastiche…), accompagnate talvolta da pianti improvvisi. Soprattutto negli adolescenti alcuni cambiamenti significativi correlati allo stress sono l’evitamento dei genitori, l’abbandono di amicizie di lunga data, l’espressione di ostilità eccessiva verso i membri della famiglia. Stiamo parlano non di un singolo comportamento, ma di una serie di modificazioni delle abitudini del ragazzo che costituiscono quasi sempre un campanello d’allarme.
ASCOLTARE I SEGNALI DEL CORPO: Lo stress si può manifestare attraverso l’insorgere di sintomi fisici, come dolori di stomaco e mal di testa. Quando gli accertamenti medici non indicano la presenza di una patologia e soprattutto se i sintomi aumentano in determinate situazioni (interrogazioni, gare…) è praticamente certo che l’adolescente stia vivendo una situazione eccessivamente stressante.
MANTENERE UNA RETE DI OSSERVAZIONE: Il confronto costante con altri adulti di riferimento (insegnanti, allenatori, altri genitori) può essere un valido aiuto per cogliere dei comportamenti insoliti che non si manifestano all’interno delle mura domestiche. È importante creare una rete che permetta di far emergere sentimenti, pensieri o comportamenti che alla famiglia non vengono rivelati.
ASCOLTARE E TRADURRE: I bambini e gli adolescenti spesso non hanno familiarità con la parola stress e con il suo significato. Potrebbero quindi esprimere ciò che sentono utilizzando parole diverse come “preoccupato”, “confuso”, “infastidito” e “arrabbiato”. Un altro modo che bambini ed adolescenti hanno per esprimere sentimenti di stress è quello di dire cose negative su di sé, gli altri o sul mondo che li circonda (ad esempio “nessuno mi piace”, “sono stupido”, “niente è divertente”). È importante dare peso a queste parole, cercando di capire se alla base di queste modalità comunicative possano esserci una o più fonti di stress.
CERCARE UN SUPPORTO QUALIFICATO: Non è sempre facile, una volta colti alcuni segnali, identificare chiaramente quali sono gli stressors e come aiutare i ragazzi a gestirli in modo meno angosciante. Quando i sintomi dello stress sono evidenti e perdurano nel tempo ma è difficile individuare o rimuovere la causa (ad esempio quando la fonte è la scuola), può essere utile rivolgersi ad un professionista della salute mentale, per identificare con chiarezza il problema ed aiutare il ragazzo/a a sviluppare strategie efficaci per gestire il senso di angoscia e l’agitazione tipici dello stress.
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