‘OGGI HO CHIUSO!’: COSA SUCCEDE A NOI E AGLI ALTRI QUANDO INCROCIAMO LE BRACCIA

uomo con braccia incrociate

‘OGGI HO CHIUSO!’: COSA SUCCEDE A NOI E AGLI ALTRI QUANDO INCROCIAMO LE BRACCIA

Spesso, durante i percorsi di formazione sulla comunicazione non verbale, mi chiedono: ‘Ma non si perde di spontaneità nel controllare e monitorare continuamente il proprio comportamento?’ Al contrario: diventare più consapevoli dei propri gesti aiuta a conoscersi di più e a comprendere gli effetti del nostro comportamento, cioè a capire meglio come gli altri ci percepiscono.

Osservando con attenzione le persone che incontriamo, ad esempio, potremmo vedere che una buona parte di esse, soprattutto in contesti sociali, tiene le braccia incrociate al petto. Qual è il significato e, in particolar modo, quali sono gli effetti di questa postura nella comunicazione non verbale?

Mi sento minacciato!

Gli esseri umani ed i primati incrociano le braccia ogni volta che temono un attacco frontale. Questo gesto istintivo, in cui le braccia vanno a proteggere la parte del nostro corpo più vulnerabile (quella degli organi molli: la pancia, le viscere) viene compiuto automaticamente quando ci si sente minacciati. Può accadere davanti ad una persona con un atteggiamento aggressivo o valutativo, in una situazione imbarazzante, in un contesto nuovo o poco familiare. La minaccia, infatti, non costituisce necessariamente un pericolo concreto, ma è sufficiente che sia percepita come reale nel proprio vissuto. Presentarsi ad un nuovo gruppo di persone, ad esempio, può essere molto ansiogeno per alcuni; altri vivono come minacciosi i contesti valutativi (interrogazioni, colloqui di lavoro…). È per questo che non tutti incrociamo le braccia nelle stesse situazioni, ma solitamente quando ci sentiamo tesi, negativi, sulla difensiva.

A scuola…

Corpo e mente sono collegati. Una chiusura del corpo corrisponde, quindi, ad una chiusura della mente. Gli studi che sono stati condotti in contesti formativi ed in aule scolastiche degli Stati Uniti hanno portato alle medesime conclusioni: gli studenti che, durante la lezione, tengono le braccia conserte, assimilano circa il 38% in meno di ciò che viene esposto e nutrono sentimenti più negativi nei confronti del docente.

…e al lavoro

Proporre una nuova idea al proprio responsabile, sostenere un colloquio di lavoro, esporre un progetto ad un gruppo di nuovi clienti. Sono situazioni professionali in cui, affinché la comunicazione risulti efficace, è sconsigliato adottare la postura delle braccia conserte. Il gesto in sé, infatti, ha l’immediato effetto di svalutare il contenuto di ciò che si vuole comunicare.

Come gestire il corpo nelle situazioni ansiogene?

Indicazioni preziose arrivano dalle ricerche della dott.ssa Amy Cuddy, psicologa sociale che ha studiato come il linguaggio non verbale guida il nostro modo di pensare e di percepire noi stessi. Insieme alla dott.ssa Dana Carney, in un esperimento con gli studenti di Barkley, ha dimostrato che assumere una postura eretta ed aperta ha il potere di modificare i livelli di testosterone e cortisolo, aiutando ad affrontare con maggior efficienza un compito assegnato.

Distendere braccia e gambe per due minuti prima di un incontro importante, allenarsi a mantenere una posizione di apertura, sono esempi di attività che aumentano la possibilità di essere più efficaci nella comunicazione e nella relazione.

Si, ma è comodo…

Molte persone sostengono che mantenere le braccia incrociate sia semplicemente un atto di comodità. In realtà, qualsiasi gesto risulta confortevole se trova una corrispondenza in uno stato emotivo: quando ci si sente negativi, tesi o sulla difensiva, sembrerà automaticamente più comodo assumere una posizione di chiusura. La riprova sta nel fatto che le persone raramente stanno con le braccia conserte nei momenti di relax, davanti ad un film o ad un’uscita con amici di lunga data.

come sto tenendo le braccia?

La consapevolezza della propria postura è il primo passo per scoprire quali sono le situazioni in cui il corpo si chiude. Abituarsi a monitorare i propri gesti consente quindi di evitare tutti quei comportamenti che non facilitano una comunicazione efficace. Si può iniziare facendo attenzione a mantenere una posizione di apertura in tre particolari circostanze:

– Durante seminari, lezioni e nei contesti formativi

– Nel corso di presentazioni, interrogazioni, colloqui ed in generale quando si parla in pubblico

– Mentre ci si relaziona con gli altri per creare un clima aperto e positivo